L’acqua come speranza e risorsa

1. L’ACQUA BENE INSOSTITUIBILE E SOSTENIBILE

L’acqua è un bene inalienabile e per questo motivo deve essere tutelato e protetto. Considerato fino a pochi decenni fa un bene rinnovabile e inesauribile, l’acqua è un bene che scarseggia: più di 880 milioni di persone non ha accesso all’acqua potabile ed è nostro dovere cercare di non sprecare un bene così importante, ricordandoci che l’acqua è vita. È utilizzata non solo quotidianamente per il nostro benessere, quindi bere, lavarsi, ect.. ma è essenziale per la crescita e lo sviluppo delle piante (ortaggi, frutta, aromatiche), per la produzione di carne e trasformati di vario genere. Allevamento, agricoltura e industria, purtroppo, sono i responsabili dei maggiori consumi idrici a livello mondiale. Il comparto zootecnico da solo consuma una gran quantità di acqua necessaria per pulire le stalle, irrigare i campi che forniranno foraggio e abbeverare gli animali. Va comunque detto che ognuno di noi può fare qualcosa di concreto per risparmiare acqua, seguendo tanti piccoli accorgimenti quotidiani e consumandola con parsimonia e in modo sostenibile. In agricoltura, oggi e' possibile perseguire un risparmio idrico utilizzando semplici stazioni meteorologiche (anche non professionali): questa scheda ne spiega i principi.
Interessante è il rapporto che si istaura in tra acqua e terreno: è risaputo che la condizione che si viene a creare all’interno del suolo è determinata dalle caratteristiche fisiche stesse del suolo, poiché esse condizionano la mobilità dell’acqua e la sua disponibilità. Le caratteristiche fisiche che condizionano il rapporto acqua-suolo sono: la tessitura, la struttura e la porosità (vedi scheda suolo).



Detto ciò è chiaro pensare che l’acqua sia essenziale per la vita e quando la sua disponibilità scarseggia l’uomo è stato sempre in grado ingegnarsi e riuscire a creare delle vere e proprie tecniche. In tal senso, merita di essere citato Yacouba Sawadogo, un agricoltore del Burkina Faso. All’inizio degli anni 70’ una grave siccità colpì l’area in cui viveva, ed è in quell’occasione che decise di fare il contadino, una scelta rivoluzionaria. Sawadogo andò controcorrente, là dove la gente fuggiva per salvare le proprie vite, lui decise di rimanere e si basò sulla tecnica dello “zai” per sopravvivere alla siccità. La tecnica dello “zai” (cui significato è fossa) consisteva nello scavare delle buche profonde 30 cm e larghe 20 cm nel terreno durante l’inizio della primavera. Le buche successivamente venivano riempite con concime organico, foglie, ceneri e altro: questa tecnica permetteva di accumulare e trattenere tutta l’acqua possibile.
Merita anche di essere citata la tenda-orto roots up studiata dall’università di Gondar per gli orti familiari, utilissima in regioni siccitose, come l’Etiopia. La tecnica consiste nel creare delle vere e proprie tende in legno e tessuto, le cui funzioni sono in primis di ridurre l’eccessivo calore durante il giorno e favorire la formazione di rugiada grazie all’escursione termica tra il giorno e la notte.

2. I METODI E LE TECNICHE PER L’IRRIGAZIONE

Sapere che uso fare dell’acqua è diventato quanto più una scelta importantissima, anche in vista dei cambiamenti climatici, che stanno mettendo a serio rischio le riserve di acqua dolce.
L’importanza dell’acqua di irrigazione e che uso farne è alla base dell’agricoltura moderna, diverse tecniche e strumenti puntano al giorno d’oggi al risparmio di questo bene così prezioso.
La prima cosa da sapere è quando irrigare le nostre piante, per avere la possibilità di usufruire di tutta l’acqua disponibile, ricordandoci che significative perdite di acqua si hanno (naturalmente in base al tipo di suolo) per ruscellamento (quando la capacità di infiltrazione è minima, l’acqua inizia a scorrere lungo il terreno), per drenaggio in profondità (l’acqua drena in profondità, dove diverrà irraggiungibile per le radici delle piante) e per evapo-traspirazione (è la quantità di acqua che piante e terreno perdono sottoforma di vapore) ed è per questo motivo che per massimizzare l’acqua disponibile e minimizzare le perdite bisogna irrigare nelle ore meno calde (inizio giornata o fine giornata).

I sistemi di irrigazione sono i seguenti:
1) Sistema di irrigazione per scorrimento: in pratica questo sistema funziona nel far scorrere dell’acqua sulla superficie del suolo, quindi su un appezzamento inclinato naturalmente o artificialmente. Quindi l’acqua cadrà da un punto più alto detto adacquatore, seguirà dei canali scavati appositamente per permettere all’acqua di irrigare le colture in questione e si riverserà infine in una vasca finale detta colatore;

2) Sistema di irrigazione per sommersione: consiste nel riversare una grande quantità di acqua in un appezzamento in cui sono stati costruiti dei piccoli argini per trattenere l’acqua, in funzione poi delle proprietà fisiche del suolo l’acqua rimarrà per una quantità tempo e poi penetrerà verticalmente:

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3) Sistema di irrigazione per infiltrazione laterale: consigliato in caso di colture ortive;
4) Sistema di irrigazione per aspersione o a pioggia: prevede l’erogazione di acqua simulando una pioggia grazie all’uso di idonei irrigatori (media e lunga gittata):

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5) Sistema di irrigazione per microirrigazione (a goccia): ad oggi è il sistema più idoneo, efficace e che permette un notevole risparmio di acqua (alta efficienza):

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Per approfondire questo sistema di irrigazione (che di fatto è il più diffuso in orticoltura e arboricoltura) si rimanda a questa scheda.

6) Sub-irrigazione: con questo metodo irriguo, l’acqua viene distribuita attraverso tubazioni sotterranee in pressione. Fuoriesce attraverso apposite aperture e risale nel terreno per capillarità fino alle radici delle piante. Possiede diversi vantaggi fra cui quello di non ostacolare le lavorazioni superficiali del terreno e di non comportare perdite di acqua per evaporazione (massima efficienza irrigua); di contro, ha un elevato costo d'impianto e ostacola le arature profonde.
La qualità dell’acqua di irrigazione da utilizzare per l’irrigazione riflette tantissimo sulla futura qualità del nostro prodotto. Tra le tecniche che consentono un risparmio d’acqua, vi è la pacciamatura (vedi scheda lavorazione).

Per un maggiore approfondimento di questa tematica, si consiglia la lettura di questo libro.

 

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