Pomodoro

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1. INTRODUZIONE

Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.) è una pianta dicotiledone annuale, appartenente alla famiglia delle Solanacee, originaria delle aree andine dell’America centro-meridionale (Messico, Ecuador, Perù, ecc.). Il pomodoro è un ortaggio caratterizzato da buona rusticità, che predilige ambienti di coltivazione a clima temperato. Richiede una temperatura minima di germinazione di almeno 9-11 °C (l’intervallo ideale è tra i 18-25 °C, mentre oltre i 35 °C la germinazione viene inibita) e trova ideali condizioni di accrescimento tra i 20 e i 24 °C. Esistono diverse varietà in commercio: prima di tutto vanno distinte quelle da consumo fresco e da conserva (utili per pelati, etc.). Nella categoria dei pomodori da consumo fresco esistono varietà che producono frutti caratterizzati da pezzatura grossa, media o piccola (pomodori ciliegini). Le varietà si distinguono anche per la forma del frutto. Molte varietà hanno un andamento strisciante, quindi in alcuni casi può apparire necessario istallare dei sostegni.

2. TECNICA COLTURALE

  • Preparazione del terreno
    In linea generale la pianta predilige terreni ricchi di nutrienti e ben drenato. Inoltre, cosi come visto in introduzione teme il freddo. La coltivazione può cominciare da semenzai, in pieno campo oppure procedendo al trapianto di piantine già pronte acquistabili presso qualche vivaio o negozio specializzato. Il semenzaio è un contenitore dove il seme germoglia, si sviluppa la piantina che poi sarà rinvasata nel vaso definitivo o in piana terra (quando avrà raggiunto una dimensione di circa 25 cm in altezza): vedi scheda tecnica apposita "PREPARAZIONE DI UN SEMENZAIO". Conviene utilizzare i semenzai quando si decide di far germogliare i semi quando in ambiente aperto fa troppo freddo per seminare. In questo caso è possibile preparare le piantine, e quando fuori si è raggiunta una temperatura idonea, è possibile trapiantare. Sia che si decide di seminare in semenzaio o in pieno campo, i semi possono essere distribuiti a spaio (avendo l’accortezza di ricoprirli con terra) in attesa del germogliamento. Dopo il loro germogliamento, potrebbe essere utile eliminare le piantine più deboli favorendo lo sviluppo di quelle più vigorose. Nel caso in cui si è seminato in campo, è necessario lasciare circa 5 piante a metro quadrato. In campo, al fine di rendere le operazioni colturali più semplici (esempio la pulizia del campo dalle erbe infestanti o la sarchiatura) potrebbe essere utile lavorare su filari. In questo caso, le piantine (provenienti da un proprio semenzale o acquistate) devono essere disposte ad una distanza di 30/40 cm all’interno della fila e a 60/120 cm fra le file. Nella figura successiva si può osservare un sistema con distanze di 60 (fra le file) e 30 (nella fila), in cui è stato montato un tutore con fili zincati e rete bianca.

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Prima del trapianto delle piante, sarà comunque necessario procedere alla preparazione del terreno. E’ consigliabile operare la coltivazione in terreni di medio impasto e ricchi in sostanza organica. In tal senso, nel caso in cui si opera su terreni poveri, sarà possibile facilmente incrementare il contenuto organico utilizzando del letame maturo. In generale, è necessario mischiare al terreno circa 2 kg di letame maturo a metro quadrato: al fine di svolgere questa operazione è necessario vangare il terreno ad una profondità di circa 20/25 cm e nel contempo aggiungere il letame. E’ consigliabile comunque (dopo aver aggiunto il letame) lasciare riposare il terreno per qualche mese, al fine di far completare al letame il suo periodo di fermentazione.



  • Irrigazione
    Durante la coltivazione, sarà necessario procedere a frequenti irrigazioni: il pomodoro è una pianta che teme molto la siccità. In generale la quantità media di acqua che è necessario assicurare è pari a 8/10 litri pianta per irrigazione (eseguire una irrigazione ogni 3 o 4 giorni). Ovviamente questa quantità verrà cambiata in funzione delle condizioni climatiche locali. I momenti migliori in cui irrigare sono la mattina presto o durante il tardo pomeriggio (evitare le ore calde). Bisogna avere l’accortezza di non bagnare l’intera pianta durante la irrigazione al fine di scongiurare attacchi di crittogame (funghi). Appare molto utile l’utilizzo di manichette forate per irrigazione, cosi come in figura successiva. Queste manichette (da 16 mm) sono dotate di fori dispersori di acqua posizionati a circa 30 cm, capaci di erogare circa 2 litri di acqua ad ora

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Così come prima detto, appare necessario talvolta (in funzione anche della varietà) utilizzare delle strutture di supporto su cui far crescere le piante. Nella figura successiva si può osservare la rete bianca su cui far crescere la vegetazione:

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  • Cure colturali
    Oltre alla irrigazione e pulizia del terreno finalizzata alla eliminazione delle erbe infestanti, può essere utile procedere alla eliminazione dei rami basali (scacchiatura) che possono togliere nutrienti utili per lo sviluppo dei frutti e la cimatura, finalizzata ad eliminare la parte terminale del fusto per limitare lo sviluppo della pianta in altezza.
    Raccolta
    La raccolta dei pomodori può cominciare un paio di mesi dopo il trapianto (giugno). La raccolta avviene normalmente in modo scalare, cominciando ovviamente da quelli maturi (totale colorazione rossa) e attendendo per le bacche immature. La raccolta scalare può protrarsi anche per 2 mesi. In figura successiva si può osservare (sinistra) pomodoro della varietà San Marzano ancora immaturo e (sulla destra) pomodoro Ciliegino.

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Tecnica di coltivazione in vaso

Nel caso in cui si opera in vaso (esempio in balcone) è necessario ricordare quanto segue:

  • è consigliabile iniziare la coltivazione in primavera con piccoli semenzai coperti o in vasetti. Se si è operato su semenzaio, quando le piantine hanno raggiunto le 4-5 foglie, occorre trapiantare su vasi più grandi. Solo a fine aprile è possibile trapiantare le piantine nel vaso definitivo;
  • è consigliabile utilizzare vasi definitivi la cui profondità è pari ad almeno 30 cm;
  • utilizzare un terriccio ricco in humus;
  • innaffiare le piante regolarmente soprattutto nel periodo estivo (anche giornalmente);
  • la raccolta dei frutti può cominciare circa 2 mesi dopo dall’ultimo trapianto.

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