Lattuga
1. INTRODUZIONE
La Lattuga (Lactuca sativa L.) è una pianta composita (famiglia delle Asteracee) annuale che sviluppa un "cespo" costituito da foglie inserite in un breve fusto. In Italia viene molto coltivata nei vari periodi dell'anno e in differenti ambienti climatici. Di lattuga, ce ne sono sostanzialmente due tipologie: le lattughe da cespo e quelle da taglio. Le lattughe da cespo producono un cespo che viene poi raccolto per intero. Le insalate da taglio, permettono invece più raccolte all’anno. La lattuga predilige temperature abbastanza fresche (vedi paragrafo successivo) e per questo è un ortaggio ideale da coltivare in autunno e primavera, riesce bene in coltura protetta e per questo si può raccogliere insalata praticamente tutto l’anno. Fra le lattughe da cespo si può annoverare ad esempio la lattuga cappuccio (o a palla) e la lattuga romana.
2. TECNICA COLTURALE
- Preparazione del terreno.
Tutte le varietà di lattuga, hanno bisogno di temperature abbastanza fresche: germinano tra i 10 ed i 20 gradi e oltre i 22 non germinano: per questo motivo, la lattuga è un ortaggio ottimale per essere coltivato in primavera e autunno e soffre i mesi estivi. Nel caso ad esempio della lattuga romana, la semina è fatta generalmente in semenzaio in agosto-settembre per le lattughe invernali, in gennaio-febbraio per le primaverili e in aprile-maggio per le estive. Nel caso in cui le temperature sono troppo rigide, è necessario eseguire la coltivazione in coltura protetta. Le lattughe sono piante a crescita molto veloce e il loro ciclo, dal trapianto alla raccolta, varia dai 50 ai 70 giorni: per poter avere una sviluppo così rapido, la lattuga necessita di terreni fertili, ben drenati e con una buona dotazione idrica. Importantissima è la presenza di sostanza organica che permette alla pianta di avere la giusta disponibilità idrica grazie alla migliore capacità di ritenzione idrica del terreno.
La coltivazione può cominciare da semenzai, in pieno campo oppure procedendo al trapianto di piantine già pronte acquistabili presso qualche vivaio o negozio specializzato. Il semenzaio è un contenitore dove il seme germoglia, si sviluppa la piantina che poi sarà rinvasata nel vaso definitivo o in piana terra (quando avrà raggiunto una dimensione di circa 8-15 cm in altezza, e presentano almeno 4-6 foglie): vedi scheda tecnica apposita per questa procedura. Conviene utilizzare i semenzai quando si decide di far germogliare i semi quando in ambiente aperto fa troppo freddo per seminare. In questo caso è possibile preparare le piantine, e quando fuori si è raggiunta una temperatura idonea, è possibile trapiantare. Nel caso in cui si decide di seminare in pieno campo è necessario utilizzare circa 3 o 4 semi per buco (postarella): poiché il seme è molto piccolo, è necessario porre il seme ad una profondità non superiore ad 1 cm. In riferimento alla disposizione delle piante in pieno campo, le piantine (provenienti da un proprio semenzale o acquistate) devono essere disposte ad una distanza di 30/40 cm all’interno della fila e a 30/40 cm fra le file: medesime distanze possono essere utilizzate per le postarelle. Nella figura successiva si può osservare un sistema con distanze di 30 x 30 cm. E’ possibile inoltre osservare:
- L’uso di una rete esterna protettiva necessaria per proteggere le piante da eventuali attacchi di roditori;
- L’uso di una manichetta irrigua per automatizzare (eventualmente) la irrigazione: vedi paragrafi successivi;
- Consociazione con un'altra coltura ortiva.
Prima del trapianto delle piante, sarà comunque necessario procedere alla preparazione del terreno. E’ consigliabile operare la coltivazione in terreni di medio impasto e ricchi in sostanza organica. In tal senso, nel caso in cui si opera su terreni poveri, sarà possibile facilmente incrementare il contenuto organico utilizzando del letame maturo. In generale, è necessario mischiare al terreno circa 2 kg di letame maturo a metro quadrato: al fine di svolgere questa operazione è necessario vangare il terreno ad una profondità di circa 20/25 cm e nel contempo aggiungere il letame. E’ consigliabile comunque (dopo aver aggiunto il letame) lasciare riposare il terreno per qualche mese, al fine di far completare al letame il suo periodo di fermentazione.
- Irrigazione
Durante la coltivazione, sarà necessario procedere a frequenti irrigazioni: la lattuga è una pianta che teme molto la siccità. In generale la quantità media di acqua che è necessario assicurare è pari a 8/10 litri pianta per irrigazione (eseguire una irrigazione ogni 3 o 4 giorni). Ovviamente questa quantità verrà cambiata in funzione delle condizioni climatiche locali. I momenti migliori in cui irrigare sono la mattina presto o durante il tardo pomeriggio (evitare le ore calde). Bisogna avere l’accortezza di non bagnare l’intera pianta durante la irrigazione al fine di scongiurare attacchi di crittogame (funghi). Appare molto utile l’utilizzo di manichette forate per irrigazione, cosi come in figura successiva. Queste manichette (da 16 mm) sono dotate di fori dispersori di acqua posizionati a circa 30 cm, capaci di erogare circa 2 litri di acqua ad ora:
- Raccolta
La lattuga si raccoglie prima che formi i semi. Se si raccolgono le lattughe da cespo si taglia tutto il cespo, mentre le varietà da taglio consentono di eseguire più tagli di foglie. Dopo il taglio delle stesse, sarà comunque necessario attendere la ricrescita. Si può arrivare a circa tre tagli per varietà.
In figura successiva è possibile vedere un piccolo lotto investito a lattuga aventi le seguenti caratteristiche:
- Semina a file distanziate circa 30 cm;
- Uso di una manichetta disperdente posta fra due filari.
Tecnica di coltivazione in vaso
Nel caso in cui si opera in vaso (esempio in balcone) è necessario ricordare quanto segue:
- è consigliabile iniziare la coltivazione in primavera con piccoli semenzai coperti o in vasetti. Se si è operato su semenzaio, quando le piantine hanno raggiunto le 4-5 foglie, occorre trapiantare su vasi più grandi. Solo a fine aprile è possibile trapiantare le piantine nel vaso definitivo;
- è consigliabile utilizzare vasi definitivi la cui profondità è pari ad almeno 30 cm;
- utilizzare un terriccio ricco in humus;
- innaffiare le piante regolarmente soprattutto nel periodo estivo (anche giornalmente);
- la raccolta dei frutti può cominciare circa 2 mesi dopo dall’ultimo trapianto.
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