Intolleranze alimentari più comuni

effetti delle intolleranze alimentari più comuni

Intolleranze alimentari più comuni



Intolleranze alimentari più comuni

1. Intolleranze alimentari più comuni: alcuni dati

Spesso le persone lamentano gonfiore o altri sintomi che tendono ad associare ad un'intolleranza alimentare e richiedono di effettuare test per le intolleranza alimentari. Vediamo quindi di capire quali sono le intolleranze alimentari più comuni.

Partiamo da un dato: secondo alcuni studi, circa il 20% delle persone sono convinte di soffrire di un'intolleranza alimentare, ma solo il 5% della popolazione ne soffre realmente. Molto spesso i sintomi sono dovuti banalmente ad una dieta non equilibrata, o in casi più particolari a sindrome da colon irritabile, gastrite, reflusso, diverticolite o altro ancora.

2. I test delle intolleranze alimentari sono davvero affidabili?

Gli unici test delle intolleranze alimentari accettati dalla comunità scientifica, perché danno un risultato certo, sono quelli per la ricerca dell'intolleranza al lattosio e quello per la ricerca degli anticorpi specifici per la celiachia. Nel primo caso stiamo parlando del "breath test", che viene svolto in ospedale e che individua la carenza di specifici enzimi che causano l'intolleranza. Nel secondo caso invece l'esame si svolge tramite prelievo di sangue, in ospedale o in struttura abilitata.

Tutti gli altri test delle intolleranze (tra cui test citotossico, ricerca delle igG, test del capello, test della forza, iridologia) non sono test riconosciuti dalla comunità scientifica, tant'è che sono sconsigliati dall'Ordine Nazionale dei Medici. Questo perché hanno dimostrato di dare risultati non riproducibili e si sono dimostrati privi di validità clinica. Vale a dire che, lo stesso test effettuato sulla stessa persona in tempi diversi può dare risultati differenti!
Sottoporsi a questi test può anche rivelarsi pericoloso perché, in caso di tante positività, la persona potrebbe essere spinta ad eliminare, senza un vero motivo, molti alimenti dalla sua dieta ed a privarsi dunque di nutrienti importanti. Spesso infatti, questi test danno un risultato positivo non perché vi sia una vera intolleranza verso quell'alimento, ma semplicemente perché se ne sta abusando.

3. Intolleranze verso additivi alimentari

Una classe particolare di intolleranze sono le intolleranze agli additivi aggiunti ai prodotti alimentari, come ad esempio i solfiti. In questo caso la diagnosi può avvenire tramite test da contatto, da svolgere in ospedale.

Discorso diverso invece per le allergie, che non sono da confondere con le intolleranze alimentari in quanto coinvolgono una reazione immunitaria. In questo caso la figura di riferimento è l'allergologo, che effettuerà degli esami scientificamente validati.

Per capire dunque se si soffre di un'intolleranza alimentare è necessario in primo luogo escludere altre possibili cause quali un'allergia o altre situazioni particolari, dopo di che approcciare ad una dieta ad hoc in base ai sintomi e all'anamnesi alimentare per cercare di capire quali sono gli alimenti che danno problemi (in generale non si tratta di alimenti singoli ma di classi di alimenti), eliminarli, e reintrodurli gradualmente ed in maniera specifica, sino ad individuare la tolleranza personale ai diversi alimenti. Per individuare queste intolleranze non esistono dunque test specifici riconosciuti.

Luca Carozzi Biologo Nutrizionista

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